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Sempre più centrali nella società: numeri da record per gli animali da compagnia

Negli ultimi anni, complice anche il lungo periodo di isolamento dovuto al lock down, il numero degli animali da compagnia nelle nostre case è aumentato sino a raggiungere – secondo i dati Euromonitor – i 64.769 milioni nel 2021. Gli animali d’affezione maggiormente presenti in Italia sono i pesci che, con 29,9 milioni di esemplari, rappresentano poco meno della metà del totale dei pet che vivono nelle famiglie italiane. Quasi 19 milioni sono i cani e i gatti, con entrambe le popolazioni in aumento. Euromonitor ha calcolato, inoltre, 12,88 milioni di uccelli, mentre i piccoli mammiferi e i rettili sono stimati rispettivamente in 1,8 e 1,36 milioni di esemplari.

La spesa media annua per pet owner si aggira intorno ai 1.562 euro per un cane e di circa 1.208 euro per un gatto. Sono questi i risultati di un’inchiesta di Altroconsumo condotta tra settembre e ottobre 2021 su un campione di 1058 cittadini tra i 18 e i 74 anni, proprietari di almeno un animale da compagnia. Dall’indagine è emerso che molte delle persone intervistate possiedono più di un animale: il 62% ha un cane, il 56% un gatto, il 10% dei pesci, l’8% tartarughe e il 3% possiede dei conigli. I risultati sono in linea con quanto emerso dal report Assalco 2021, che aveva restituito una fotografia simile. Non solo: la qualità della vita di chi vive con un pet è migliorata grazie al legame speciale che si è creato con il proprio amico a quattro zampe. “Mi sento meno solo grazie al mio amico animale”, “Ricevo sostegno e amore”, “Il mio amico animale ha un effetto positivo sul mio umore”: lo hanno affermato l’85% dei rispondenti riferendosi ad un cane e il 91% ad un gatto.

L’inchiesta Altroconsumo ha, inoltre, evidenziato il grado di soddisfazione degli italiani in merito al servizio reso dai medici veterinari. L’81% dei rispondenti all’indagine, cioè 8 persone su 10, si dichiarano molto soddisfatti del proprio veterinario, lo considerano competente e in grado di relazionarsi sia con loro sia con l’animale. Le tariffe per il servizio veterinario sono, invece, l’aspetto meno apprezzato tra le persone con animali, infatti solo 7 persone su 10 si dichiarano soddisfatte del costo del servizio. Le visite dal veterinario sono molto frequenti tra i proprietari di animali, infatti, negli ultimi 12 mesi, l’88% dei cani sono stati accompagnati alla visita annuale di controllo e l’82% alle vaccinazioni. Nei gatti le percentuali scendono leggermente: il 73% dei felini hanno fatto la visita di controllo e il 52% le vaccinazioni.

animali da compagnia

Gli animali da compagnia fanno parte della vita di moltissimi italiani

Durante il lock down, quando abbiamo tutti vissuto un lungo periodo di isolamento, gli animali nelle nostre case sono aumentati sino a raggiungere durante il 2021 un numero di gran lunga superiore a quello della popolazione italiana, ferma a 59,55 milioni di abitanti. Dall’indagine è emerso che molte delle persone intervistate hanno più di un animale: più della metà (56%) dei rispondenti possiede un gatto, il 62% un cane, il 10% dei pesci, l’8% tartarughe e solamente il 3% di loro possiede dei conigli. Inoltre, la qualità della vita di chi vive con un gatto o un cane è migliorata grazie al legame di affetto che si crea tra uomo e animale; questo riguarda in particolar modo gli anziani e i bambini. Infatti, ben l’80% dei bambini intervistati si è sentito meglio, più sereno e tranquillo, grazie alla presenza di un gatto in casa. La percentuale risulta molto alta anche tra gli anziani, che hanno dichiarato di avere avuto un miglioramento nella qualità della vita con un cane (67%), e con un gatto (77%) a far loro compagnia.

Negli ultimi anni è stato definito con maggior precisione il ruolo degli animali da compagnia nella nostra società e nelle nostre famiglie. Secondo l’indagine Assalco Zoomark condotta in collaborazione con BVA-DOXA nel 2022 su un campione rappresentativo della popolazione italiana, rispetto al passato oggi gli animali d’affezione sono maggiormente considerati come membri delle famiglie in cui vivono (lo afferma il 96% degli intervistati), vengono nutriti e curati meglio (90%), sono più accettati nei luoghi pubblici (83%) e hanno più spazio sui mezzi d’informazione (80%). Il 42% delle persone intervistate da BVA-DOXA vive con uno o più animali da compagnia e, di queste, il 9% ha adottato un pet negli ultimi due anni, ovvero nel periodo della pandemia Covid-19. La ricerca, che evidenzia come i proprietari siano equamente rappresentativi in termini di distribuzione geografica ed età, rileva una maggiore presenza di animali d’affezione nelle famiglie dove sono presenti bambini, acceleratori di adozione di pet.

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Pet in famiglia: più attenzione e consapevolezza delle loro esigenze

L’85% dei proprietari afferma che, rispetto ad alcuni anni fa, oggi i pet partecipano a tutto quello che accade in famiglia, l’83% dedica loro più tempo e il 77% permette il libero accesso a tutti gli spazi della casa. Negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione per l’alimentazione, ritenuta fondamentale per il benessere degli animali ma anche un modo per coccolarli e ricambiare il loro affetto. L’87% dei proprietari è più consapevole dei bisogni nutrizionali dei pet e non improvvisa diete fai-da-te, l’88% sceglie prodotti in linea con le esigenze specifiche del proprio animale e il 73% ha smesso di dare al pet gli avanzi della tavola. La ricerca di BVA-DOXA rileva comportamenti equilibrati da parte della larga maggioranza dei proprietari, soprattutto grazie alla loro maggiore consapevolezza ed educazione alla proprietà responsabile.

Rispetto al passato, anche a causa della pandemia e del maggior tempo trascorso in casa con i pet, l’80% dichiara di acquistare più prodotti per l’igiene e la pulizia e il 69% concede ogni tanto dei regali al proprio animale d’affezione. Il 64% usa più servizi, ad esempio ricorrendo più spesso al toelettatore oppure a trattamenti per il benessere dell’animale. Quasi la metà (48%) di chi non ha pet dichiara l’intenzione di prenderne almeno uno in futuro. Le motivazioni di chi non intende farlo riguardano principalmente la mancanza di spazi adeguati e del tempo necessario a prendersene cura, oltre alla difficoltà di affidarlo a qualcuno quando si è lontani da casa. Le risposte confermano la crescente attenzione e consapevolezza acquisita nei confronti degli animali da compagnia. Nel corso degli ultimi 15 anni si può parlare di un possesso sempre più responsabile da parte dei proprietari, che si traduce anche in una crescente consapevolezza per quanto riguarda la loro cura.

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Animali di compagnia: un ruolo sempre più rilevante e riconosciuto nella società di oggi

Negli ultimi quindici anni è aumentata in misura significativa la considerazione sociale degli animali d’affezione. L’86% dei partecipanti all’indagine rileva, infatti, come i pet siano oggi più frequentemente impiegati in attività socialmente utili, ad esempio a supporto delle forze dell’ordine o delle squadre di soccorso, e l’84% nota la maggior presenza in attività terapeutiche, nelle strutture mediche e sanitarie a fianco di persone disabili o con specifiche patologie. L’indagine evidenzia anche quanto gli animali da compagnia siano oggi, rispetto al passato più tutelati dalla legge. Sono, infatti, maggiormente accettati nei luoghi pubblici e hanno più luoghi ad essi dedicati sebbene per il 77% degli intervistati non sia ancora abbastanza.

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